Guida autonoma: per garantire “intelligenza”
e sicurezza bisognerà puntare tutto sul 5G
Anche se non se ne parla con la stessa frequenza di una volta,
il settore dell'automotive è ancora in fermento per gli sviluppi
della guida autonoma. Più che i produttori veri e
propri, sono due gli elementi che stanno accelerando tale contesto.
Il primo riguarda le collaborazioni tra aziende automobilistiche
tradizionali e tecnologiche, come Nvidia e
Ibm.
Il secondo è strettamente collegato all'avvento della
rete 5G, la sola che può garantire ai veicoli senzienti di
comportarsi meglio degli umani all'interno del traffico cittadino e
per le strade a scorrimento veloce. Anzi, sembra che un certo
ritardo nei test (soprattutto negli Stati Uniti)
con mezzi autonomi dipenda proprio dall'attesa del 5G, le cui
antenne sono già attive per sperimentazioni di
business ma non con un'estensione tale da coprire
percorsi ampi che facciano da sfondo a prove sul campo vicine alla
realtà.
In altri termini, con un paragone che ci tocca da vicino, se una
metropoli italiana fosse interamente supportata dal 5G, i test
nella cerchia sarebbero utili ma non del tutto definitivi per
capire come si comporta l'automobile in ogni possibile
situazione di guida. Il motivo per cui senza 5G è molto
difficile finalizzare le analisi sulla guida autonoma è che
l'attuale rete 4G è abbastanza veloce per
lavorare, effettuare streaming audio e video in alta qualità,
giocare online, ma non può assolutamente supportare quella mole di
dati, in ingresso e in uscita, di cui un sistema di guida
necessita.
Il 4G semplicemente non è idoneo a fornire ai computer di bordo
quei "riflessi" che permettono ad un umano di
evitare un incidente, cambiare direzione all'ultimo secondo,
fermarsi prima dell'irreparabile. Più basso è il tempo che
intercorre tra l'invio di un comando, automatico o manuale, e
l'esecuzione del comando stesso, e più la
tecnologia saprà rispondere in tempo reale a varie esigenze. La
parola chiave è quindi "reattività": il 5G ci consentirà di
sfruttare tutto il potenziale delle tecnologie avanzate come
l'intelligenza artificiale, la realtà
virtuale e l'Internet of Things (IoT),
utilizzando centinaia di sensori piazzati nelle aziende, lungo le
strade, all'interno del veicolo.
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